mercoledì 30 aprile 2014

Le mie memorie F1 Imola 20 anni son passati...

20 Anni son passati.
Era il Sabato delle prove F1 ad Imola di Bo, io & Mattia (mio fratello) con la R5 Turbo primo modello 115CV prendiamo l'autostrada e ci affianca una Alfa 164 V6 Turbo.
La piccola R5 Francese contro la lussuosa e veloce berlina Italiana.
Apro il manettino dell'overboost, in pochi secondi il contachilometri arriva a fondo scala fino a "sfondarlo", le guarninzioni portiere della scatoletta di latta non resistono entra il vento nell'abitacolo e fa un sibilo assordante!
Ma la Berlina Italiana è dietro!!! Che si prende la merda... da una scatoletta di latta!
Dicevano a quell'epoca che la 164 V6 Turbo fosse la più veloce berlina sul mercato, che arrivava a 240KMH, ma la mia R5 con il manettino del Boost Aperto era imprendibile.
Arrivati al Casello di Imola il tipo della 164 mi fece i "complimenti", fu una gioa per me, che soddisfazione!
Adesso ci penso e dico: MA QUANTO ERO COGLIONE!
Quante volte ho rischiato la vita...

 
 
Sabato ad Imola di 20 anni fa, allora i motori ruggivano (Non come ora), io e Mattia alla staccata della Rivazza che emezione, come dei proiettili arrivavano in staccata scalando tutte le marce fino alla seconda!
Poi le bandiere Rosse, attesa, Elicottero che si alza in volo,  Roland Ratzenberger ha avuto in incidente grave, morirà poco dopo.   
 

 Domenica la gara, Senna!


 R.I.P

IN RICORDO DEI CAMPIONI CHE HO VISTO SFRECCIARE A POCHI METRI DA ME LASCIANDOMI NEL CUORE EMOZIONI INDESCRIVIBILI. 


mercoledì 23 aprile 2014

Retro Video la moda del momento.


Il futuro è Retro!



In modo prepotente i video in "Stile Retro" irrompono sulla scena mondiale.
Aprite la vostra soffitta, rispolverate il videoregistratore ed il vecchio lettore musicassette è tutto un altro mondo!!!
Fate rivivere i ricordi ogni giorno, per almeno 30 minuti vi farà stare meglio.


By Retro Man Phuket

lunedì 14 aprile 2014

Storia di Phuket

Alcuni accenni alla storia di Phuket, in Lingua Inglese.
Questa isola ha una storia antica che parte addirittura dal "Trattato di Tolomeo" nel 157DC, venne descritta come una penisola la porta d'ingresso allo stretto di Malacca.
Ma la vera storia documentata moderna parte alla fine del 1700 quando Cinesi e Malesi di religione Mussulmana si trasferirono a Phuket per estrarre minerali preziozi dal sottosuolo.
Il Turismo nacque nel 1950 quando le "cave furono chiuse", nel profilo FB Amici di Phuket trovate una enorme raccolta fotografica storica di Phuket.


STORIA FOTOGRAFICA PHUKET CLICCA QUI.

Claudius Ptolemy, who was a Greek mathematician (astronomer, geographer, astrologer), in 157 AD, first made mention of this Island nation. Then, Phuket was attached to the Thai mainland and appeared as a Cape to the onlookers. In his book “Geographical Narrations” (Gr.Γεωγραφική Υφήγησις), he gives a vivid description of a place called Junk Ceylon or Thalang, which must be crossed to reach the Malay Peninsula. Phuket includes a district still known as Thalang. Phuket was coveted by many imperialist countries including Burma because it is considered a gateway to the Malay Straits. It was in the fateful year of 1785 that the province faced Burmese aggression when troops of Burma besieged Phuket taking advantage of the unexpected death of the military governor. However, the Burmese military was forced to withdraw thanks to the chivalry of two brave hearts, the widow of the Governor, Khun Jan and Khun Mook who was her sister. These two women rallied every able-bodied woman and man to protect the city from destruction. Women were instructed to dress as men and the new army was stationed on the city walls to prevent any attempt to breach it.
The besieging Burmese army failed to make inroads and returned. The two women are honored for their exemplary attempt and their statues adorn Thalang even to this day. However, the Burmese returned with a vengeance raising the city to the ground and gutting its landmarks after a brief phase of lull which lasted for 40 years. The unbearable atrocities perpetrated on the citizens forced them to flee the land. However, king Rama III liberated Phuket from Burma after twenty years and the people returned to the cherished land and reconstructed the city.
In the beginning of the 19th century, Phuket’s ethnic composition experienced some transformation. The tin mines attracted large numbers of Chinese laborers. They began to settle down in the interiors and hence the traditional ethnic structures changed. The inhabitants of the interiors of Phuket became mainly Chinese. Phuket began to function as the center of administration for a group of provinces involved in tin mining known as Monton Phuket. Many Malaysians also came and settled in the coastal villages of Phuket. They are followers of Islam. In 1933, political changes happened in Thailand. The parliamentary system of rule was introduced and the island became a province.
The old town of Phuket has several significant buildings from days past. These buildings portray in detail the traditional lifestyles of the people who once inhabited Thailand. Some buildings have amazing resemblances with Chinese architectural styles, while others have a profound British and Portuguese influence. In Thalang, the statues of the two Heroines who were saviors of the city during the bleak phase still stand erect. In the old town, there are also several shop houses, which have identical layouts. These houses once operated as business centers and housing complexes for business. Some interesting, intricate patterns and styles of these shop houses can be observed. There are also some sprawling Sino Colonial mansions.
Phuket has changed radically from a few backward fishing villages along the coastline into a modern day township with a booming economy and praiseworthy infrastructure. The eye boggling shopping malls, plazas, posh pubs, nightclubs, majestic resorts and top-notch hotels exist alongside small hotels and taverns, which fit into any kind of budget perfectly. However, the government of Thailand has also taken special care not to mar the natural beauty of the coastline and the conservation efforts have paid off brilliantly.
Fonte: http://www.tropicaleasy.com/destinations/phuket/uk/History.html
Libro storia di Phuket:   http://www.historyofphuket.com/


martedì 8 aprile 2014

Quanto erano belle le Lire!!!

"Ah signora mia, come si stava bene quando c’era la lira!"
Anche se gli esperti di economia e i ricordi tutto sommato recenti ci dicono che le cose non erano esattamente così, e che a tornare alla lira non ci sarebbe tutta questa convenienza, mai contraddire la vulgata popolare, soprattutto visto che oggi le vecchie lire possono valere una fortuna!
Mio consiglio INVESTITE IN LIRE! Sono passati 10 anni dall'uscita dell'Euro quindi le lire NON SI POSSONO PIU' CAMBIARE!
Questo ha fatto scendere il valore, cioè se conosci i "giri giusti" comperi banconote da 100.000Lire circolate ma in buono stato per pochi Euro! Bastano 5-10Euro per un bel pezzo! Un fior di stampa mai circolato naturalmente vale di più.
Naturalmente quando andiamo "indietro con le serie" i prezzi aumentano.
Oltre ai ricordi, oltre al fatto di mettervi in casa un pezzo di storia, fate un investimento sicuro!
Adesso che c'è crisi si deve comperare, rinunciate ad una pizza ma comperatevi una Banconota oppure una serie di Francobolli, Orologi, Monete.

100.000 lire
Terza serie: Caravaggio primo tipo Il fenomeno inflazionistico non diminuì, ma anzi si esacerbò nei primi anni Ottanta, raggiungendo un tasso del 20%.
La somma di 100.000 lire del 1983 equivaleva in potere d'acquisto a quella di 15.000 lire del 1967.
Il governo di Bettino Craxi e del ministro del Tesoro Giovanni Goria decise quindi di rinnovare tutte le banconote circolanti nel paese. Sulle nuove banconote da 100.000, di color marrone-grigio e datate 1983, era raffigurato il pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio. Sul recto della banconota era raffigurato, appunto, il volto del pittore secentesco e la sua opera Buona ventura; sul verso, il noto dipinto Canestra di frutta.
Nel frattempo, comunque, la svalutazione non accennò a rallentare: nel 1990 le banconote da 50.000 e 100.000 lire arrivarono ad un valore d'acquisto pari a quelle da 5.000 e 10.000 lire nel 1967. Quarta serie: Caravaggio secondo tipo Come per quelle da 50.000 lire, esigenze di lotta alla contraffazione spinsero il Governatore della Banca d'Italia a proporre un nuovo modello per le banconote da 100.000 lire (prima emissione 1994). La differenza fra i due tipi è nella colorazione, in alcuni dettagli dello sfondo e nella filigranatura, che è doppia nel nuovo modello.
La banconota uscì dalla circolazione il 28 febbraio 2002.

10.000 lire
Quarta serie: Volta Sul recto a destra, il "Ritratto di Alessandro Volta", da un'incisione di Giovita Garavaglia conservata a Roma presso il Gabinetto Nazionale delle Stampe, oltre alla riproduzione del modello della pila, custodita, assieme ad altri cimeli, nel Tempio Voltiano di Como. La filigrana, a punto fisso, è costituita da tre elementi: nella parte sinistra del biglietto compare la stessa testa di Alessandro Volta; nella zona immediatamente sottostante è riportato, in filigrana a linea chiara, il monogramma "BI" compreso tra motivi ornamentali; a destra sono riprodotti, con effetto chiaroscuro, elementi geometrici adiacenti l'uno all'altro, di forma rettangolare, con il lato maggiore disposto in direzione verticale. Sul verso è rappresentata una veduta Tempio Voltiano di Como, edificio di stile neoclassico, eretto nel 1927 in occasione delle celebrazioni per il centenario della morte di Volta, dove sono conservati cimeli e altre testimonianze sullo scienziato. Bozzetto: Giovanni Pino Incisione: Alberto Canfarini Dimensioni: 133 mm × 70 mm Carta: filigranata, lievemente colorata, di impasto speciale ad alte caratteristiche, contenente fibrille luminescenti e un filo di sicurezza svolgentesi in senso verticale caratteristiche tecniche: stampato in calcografia e offset secco e umido officina: Officina della Banca d'Italia N. pezzi autorizzati: 3 200 000 000 normativa: D.M. 3 settembre 1984
 

 Terza serie: ritratto di uomo di Andrea del Castagno fronte, è rappresentato un busto maschile riproducente il Ritratto di un uomo a mezzo busto del pittore rinascimentale Andrea del Castagno, originale conservato nel National Gallery di Washington, il leone alato di San Marco, simbolo di Venezia, sovrastante gli stemmi di Genova, Pisa e Amalfi.
A destra, in filigrana a punto fisso, è raffigurato lo stesso busto. Sul verso, o retro, sono rappresentati degli elementi architetturali: le pietre bugnate a diamante e parte dell'entrata della Chiesa del Gesù Nuovo di Napoli.
Le dimensioni della banconota sono: circa 133 mm × 70 mm Il bozzetto è di Giovanni Pino, incisione di Trento Cionini La carta è filigranata, lievemente colorata, di impasto speciale, ad alte caratteristiche, contenente fibrille luminescenti e un filo di sicurezza svolgentesi in senso verticale.
Caratteristiche tecniche: stampato in calcografia e in letter-set Officina: Officina della Banca d'Italia Numero pezzi autorizzati: 1 170 400 000 Normativa: decreto ministeriale del 25 agosto 1976



50.000 lire
Quarta serie: Bernini secondo tipo Nel periodo dell'insediamento al governatorato della Banca d'Italia di Antonio Fazio, che sostituì Carlo Azeglio Ciampi nel 1993, si decise di apporre lievi modifiche a questa ed alla banconota da 100.000 lire (Caravaggio).
Il biglietto è molto simile al precedente.
I tipi principali sono identici (Bernini e statua di Costantino), mentre lo sfondo è più complesso per rendere più difficile la falsificazione. I fili metallici sono ora due e su uno è riportata la scritta BANCA D'ITALIA.
Sotto al collo di Bernini, in microscrittura, c'è la scritta GIAN LORENZO BERNINI 1598-1680 ripetuta.
Immessa in circolazione il 1º dicembre 1992, è fuori corso dal 28 febbraio 2002. Sul verso si vede un profilo della Fontana del Tritone a Roma.


5.000 lire
Quarta serie: Antonello da Messina La banconota da 5 000 lire con Antonello da Messina, emessa dal 1979 al 1983
Sulla sinistra del recto è rappresentato il Ritratto d'uomo di Antonello da Messina, conservato presso la National Gallery di Londra. A destra, in filigrana a punto fisso, è raffigurato il busto dello stesso personaggio.
Sul lato destro il leone alato di San Marco, simbolo di Venezia, sovrastante gli stemmi di Genova, Pisa e Amalfi, le Repubbliche marinare. La rappresentazione del leone sovrastante gli stemmi si trova anche nella banconota da 10 000 lire emessa tra il 1976 e il 1984, detta Machiavelli.
Sul verso si possono vedere dei monumenti idealizzati e una fontana in primo piano. Bozzetto: Giovanni Pino. Incisione: Trento Cionini. Dimensioni: circa 126 mm × 61 mm (con scarsi margini bianchi). Carta: filigranata, lievemente colorata, di impasto speciale ad alte caratteristiche, contenente fibrille luminescenti e un filo di sicurezza svolgentesi in senso verticale. Caratteristiche tecniche: stampato in calcografia e offset. Officina: Officina della Banca d'Italia. Numero di pezzi autorizzati: 340 000 000 Normativa: decreto ministeriale 2 marzo 1979

Alcune mie banconote, da notare che sono una piccola parte ma nei mesi a seguire metterò tutta la collezione, monete, francobolli, etc...
Seguirà pure una serie di File con le scansioni di tutte la cartamoneta Repubblica Italiana!
Ma devo informarmi se è possibile, se è legale, penso di si essendo banconote fuori corso.
 

Retro Man Phuket

Ultimi tre restauri By Retro Man Phuket.

2 Citizen anni 70, automatico 21 rubini, ed un HMT Pilot a carica manuale 17 rubini.
Sono orologi di scarso valore economico ma li trovo veramente favolosi!
Al polso donano quel tocco Vintage unico.
Sono orologi affidabili, come tutti gli automatici perdono 2-3 minuti al giorno, ma sono ETERNI se viene fatta la giusta manutenzione.




RUBINI=Veri e propri cuscinetti a strisciamento, deputati a ridurre l'attrito e l'usura tra i perni in acciaio, su cui girano le ruote del treno degli ingranaggi, ed i ponti di supporto, realizzati in ottone. Si tratta di rubini sintetici dal costo molto basso, il cui numero (purchè superiore a 15 in totale) non influisce nella reale qualità di un movimento. Nel tentativo di ridurre al massimo l'attrito tra perni e rubini, nella zona di contatto viene messo un lubrificante che, al massimo ogni 5-6 anni, andrebbe lavato e sostituito con una revisione del movimento.
 
AUTOMATICO=Viene così definito un movimento meccanico dotato di un sistema che consente una continua ricarica legata al movimento dell'orologio portato al polso. Una massa eccentrica a forma di mezza luna, che per gravita' ad ogni minima oscillazione dell'orologio tende sempre a ruotare verso il basso, e' collegata ad una serie di ingranaggi che trasmettono questa rotazione al bariletto di carica ed alla relativa molla. Comunque, ogni volta che si indossa un orologio automatico completamente scarico, e' buona norma caricarlo a fondo tramite la corona e non solo facendolo oscillare piu' o meno violentemente tra le mani. Ugualmente, in caso di vita particolarmente sedentaria, ogni due o tre giorni sara' opportuno rinvigorire la carica con una azione manuale.

venerdì 4 aprile 2014

Retro Man ai tempi della "Banda della Magliana"



Cercare di comprendere che cosa sia stata la Banda della Magliana in quegli anni 70-80 e cosa abbia rappresentato per la storia italiana significa addentrarsi in un buco nero che risucchia in sé oltre un decennio di storia italiana e centinaia di personaggi, collegati fra loro da fili sottili e quasi invisibili.
http://www.misteriditalia.it/banda-magliana/


 Romanzo criminale è una serie televisiva italiana basata sull'omonimo romanzo del giudice Giancarlo De Cataldo e ne rappresenta il secondo adattamento dopo il film diretto da Michele Placido.
 Ha fatto un successo enorme, pur essendo molto "adattata e romanzata" come serie tanto da far sembrare dei delinquenti quasi "eroi".

Naturalmente gli anni 70-80 sono anche molto altro, e Retro Man ogni giorno vi porta a scoprire anche per pochi minuti un aspetto di quegli anni.
 

Un link molto interessante:
 

By Retro Man Phuket

mercoledì 2 aprile 2014